Gli sdraiati è un romanzo comico, affascinante, pieno di avventure, paure, di conflitti, rabbia, amore e odio. Ma chi sono veramente gli sdraiati? Per l’autore del libro, Michele Serra sono i figli nell’età adolescenziale. Serra racconta la sua singola testimonianza come padre per cui non è facile svolgere il ruolo del genitore poiché risulta essere un ruolo di autorità dove è necessario imporre delle decisioni, senza essere considerati arroganti, maleducati, insistenti e troppo pressanti.
È possibile dunque far parte della nuova generazione dei nostri figli in modo attivo? Senza essere troppo coinvolti nelle loro decisioni o nelle scelte? Come si può attirare, anche solo per un istante, la loro attenzione?
Il figlio diciottenne lo chiama “Tizio”, è un ragazzo che dorme quando il mondo è sveglio. Gli sdraiati sono incapaci di portare a termine qualsiasi lavoro, stanno sempre distesi sul divano, aprono gli armadi, porte e finestre senza richiuderli, mangiano sul divano o sul letto senza togliere le briciole. Tizio sta sempre sdraiato sul divano con lo Smartphone in mano, il computer acceso sulla pancia, la televisione sottofondo costante e alle orecchie le cuffie collegate all’ iPod.
Non c’è dialogo, nessuna conversazione. È in corso una mutazione genetica. I vecchi lavorano e i giovani riposano: “Tutto rimane acceso, niente spento, tutto aperto, niente chiuso, tutto iniziato, niente concluso”. La natura ha perso la sua bellezza e la tecnologia è invasiva e vincente.“È l’evoluzione della specie”, afferma il figlio e la natura dovrebbe combattere la guerra dei nuovi apparecchi tecnologici e superarla insieme ai giovani.
Michele Serra vorrebbe realizzare un sogno: desidera che suo figlio lo segua in un vecchio sentiero, il Colle della Nasca, per guardarlo raggiungere la cima. Il padre osserva diverse volte il figlio e desidera parlarci, avere con lui un dialogo costruttivo, invece, forse, nulla di tutto questo potrà mai accadere.
Questo libro racconta lo scontro tra due generazioni e lo sfogo di un papà esasperato dagli atteggiamenti del figlio adolescente che non rispetta le regole: fuma, dorme fino a tardi e va a divertirsi la sera senza fare nulla durante il giorno. Il libro rappresenta senz’altro una buona occasione per riflettere, mettendo da parte il giudizio, aprendo alla diversità, suggerendo di resistere, nonostante tutto, agli stereotipi e a facili meccanismi d’opinione.
Chiara Cianferoni